Bene, ora parliamo di Portland allora.
1) Portland ha una sottile rivalità con Seattle. un po' forse perché sono entrambe famose per cose come la scena musicale indipendente, il caffè, orde di hipster e la pioggia.
Questa è la ridente Portland che si è disvelata il giorno dopo l'arrivo:
2) A Portland c'è Powell's, che vende libri nuovi e usati e rivaleggia in grandezza con la sempre amata Strand a New York. Lì ci ho preso le guide a Portland del post precedente e un paio di volumi imprescindibili.
Hip: The History, di John Leland, Harper Perennial, 2005
The Ecstasy of Influence, di (serve dirlo?) Jonathan Lethem, Vintage Books, 2012
Più una favolosa borsa che si aggiunge alla famigliola Strand e ovviamente con un uccello sopra
"You put a bird on something and you call it art" (cit. Portlandia)
3) A Portland si mangia bene, fanno tutti attenzione a consumare cibo biologico/organico/a km zero ecc ecc...
Poi però salta fuori questo:
Voodoo doll di Voodoo Doughnuts. Ciambeeella aaaahhh (à la Homer Simpson) ripiena di marmellata di lamponi, ricoperta di cioccolata e infilzata da un salatino.
Non abbiamo avuto il coraggio di provare quella al bacon e sciroppo d'acero.
4) A Portland si beve anche meglio, è pieno di pub e birrifici artigianali, di cui manca in parte la documentazione fotografica per mia fortuna...
Qui sopra The Henry, che non è un birrificio, ma ha un bancone favoloso, con una serpentina gelata che scorre lungo tutti i lati e ti tiene fresca la birra.
Continua...
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