lunedì 14 dicembre 2009

New York Stories part 1 / Jonathan Lethem and I


Ebbene sì, l'ho rifatto. Con molta soddisfazione per giunta.
Dalla Mole alla Mela.
Ecco quindi alcune highlights del mio soggiorno in quel di New York City.

Non che ci fossi andata apposta, per carità...
Ma scoprire che il mio scrittore vivente preferito, Jonathan Lethem, facesse la tappa finale della sua maratona di lettura del nuovo libro Chronic City alla libreria BookCourt, 163 Court Street, Brooklyn NYC, be', è stata una bella notizia.
Un freddo venerdì 4 dicembre, abbastanza in tiro*, prendo la mia cara metro e torno con mio sommo piacere a Brooklyn, dove due anni fa, a qualche isolato dalla libreria, ho potuto fare house sitting per quattro giorni.
La libreria BookCourt è bellissima, piena di libri, ovvio, tutta in legno chiaro, con uno scenografico soffitto con lucernario.
Entro ben disposta, perchè è scontato che se ti trovi lì quella sera, e no per caso, già mi piaci. Condividiamo un interesse per uno scrittore un po' nerd e molto postmoderno, probabilmente vivi a NYC**, consideri il trascorrere il venerdì sera in una libreria una cosa cool e non da sfigati.
Ma andiamo a cominciare con il racconto della serata.
h 18.50 arrivo con un po' di anticipo per poter fare due passi lì attorno, poi, accorgendomi della presenza di alcune persone già sedute, entro, girello per la libreria e mi accomodo in seconda fila, non osando accasciarmi sul comodissimo divano in pelle proprio davanti al leggio****. Inizio a leggiucchiare Chronic City, comprato poche ore prima nella mia carissima Strand.
Dopo un po' compare un tizio con una zucca di quelle belle tonde di Halloween*** fa un po' di prove tenendola sollevata a mezz'aria, poi recupera sei volumi di cucina da scaffale attiguo e ci mette sopra la zucca. Penso a una surreale decorazione lethemiana, ma molto più semplicemente si sono persi l'asta del microfono e hanno pensato alla zucca, che dotata di apposito foro, si rileverà un'ottima sostituta. (E qui già li stimo un po' di più)
Si inizia puntuali, e con terrore Lethem annuncia che si parte da pag. 217. Su 467. E bisogna finire il libro. Inizio a vederla lunga.
By the way, la lettura incomincia e posso apprezzare la voce di Lethem, che avevo già sentito in interviste varie, ma mai leggere qualche suo romanzo. E' calda, profonda ed espressiva (e lui, lo dico qui una volta per tutte è un figo pazzesco, perdonatemi il commento poco letterario).
Poco dopo le otto la prima pausa e mi fiondo a farmi firmare il libro. Ovviamente in situazione fantozziana da salivazione azzerata, mani due spugne e incapacità di spiccicare due sillabe in inglese coerente. In qualche modo riesco a:
a) prestargli al penna per firmare il libro di una sua conoscente
b) fare corretto spelling del mio nome per far firmare il mio
c) blaterare che sono venuta quasi apposta dall'Italia
d) sparare un "You're my literary rock star"
Al che Jonathan Lethem ride e credo mi classifichi già tra le potenziali stalker.

La lettura prosegue dopo la pausa, in libreria è comparso il vino rosso e il cibo indiano (ottimo e a offerta libera), al leggio si alternano Lethem, alcuni attori del National Theatre of United States of America e due componenti della International Necronautical Society.
Long story short: la lettura termina alle h 4.11 del mattino (le prove qui e qui).
Siamo rimasti vivi in 13, tutti premiati con serigrafia del manifesto fatta a mano dai ragazzi della libreria e autografata dall'esausto Jonathan.
Alle h 4.30 mi incammino verso la metro, dove in compagnia di qualche homeless che si gode il calduccio della stazione attendo il 2 che mi riporti in albergo.

Che dire? E' una storia che probabilmente racconterò ai miei nipotini, se saranno abbastanza nerd per apprezzarla.

Qualcosa sulla serata lo leggete sull'Huffington Post.

Qualche foto si trova su Flickr

* agghindata nei miei intenti da intellettuale radical chic
** ero in effetti, non l'unica italiana, ma l'unica che non vivesse lì
*** ce n'era un'altra di dimensioni ragguardevoli sotto a un tavolo della libreria (sui 50 chili a occhio)
**** se riconoscete il mio naso nella foto sopra vedrete che dall'una in poi mi sono schiantata sì sul divano (e giuro che non sto dormendo!!!)

mercoledì 11 novembre 2009

GTT stories / 3



(La Giù torna dopo prolungata assenza)
Sottotitolo "I guerrieri della notte"

Lo scorso weekend sotto la Mole si respirava l'aria frizzantina di inizio inverno, che significava in parte sopportare freddo, pioggia e umidità varie, in parte non sapere dove andare per eccedenza di proposte:
Artissima,
Paratissima,
View Conference,
Prospettiva,
Club to Club.

Saggiamente penso di lasciare la macchina in garage e sfruttare i mezzi, potenziati per le molteplici occasioni di svago.

Sul mio divano transitava couchsurfer proveniente da Milano (povero) e il programma di sabato comprendeva visita a Paratissima, spettacolo di teatro danza alla Cavallerizza, varie ed eventuali.

La sera comincia a San Salvario in giro per esposizioni e doverosa tappa al BIberon. Dopo lo spettacolo, passeggiata fino in piazza Vittorio, a vedere un po' di Luci d'Artista. Il mio couchsurfer viene poi inghiottito dagli scaffali della libreria Mercurio, rifugio caldo e sicuro dal freddo fuori. Usciti con i dovuti acquisti (il mio è Shopgirl di Steve Martin, sì, proprio lui)

Mentre aspettiamo a Porta Nuova, un gruppo di ragazzotti mooolto su di giri scende da un 52 insultando l'autista.
Non so come mai ma ho la premonizione che saranno nostri compagni di viaggio. Riusciamo a recuperare il penultimo 35 della giornata e, ovviamente, i ragazzotti salgono pure loro diretti a Club to Club o a Nichelino.
Fanno casino, fumano, e iniziano a tirare calci hai sedili e a battere contro i vetri. Noi altri passeggeri ci scopriamo molto affezionati all'autista e stiamo schiacciati nella prima metà dell'autobus.
Dopo quattro fermate l'autista sbrocca, ferma l'autobus, e chiama la polizia. Inizia a insinuarsi in noi il sospetto di non riuscire ad arrivare a casa tanto presto.
I bulletti scendono e l'autista ci chiude dentro. Due dei ragazzi prima di andare via si attaccano ai tergicristalli e tentano di staccarli. Visto che pioviggina, non siamo tanto tranquilli.
Arriva un responsabile GTT, che dice all'autista di ripartire dopo aver messo più o meno a posto i tergicristalli. In pratica guida alla cieca verso la fermata successiva, dove ovviamente ci sono i bulleti di qui sopra, ma molto più incazzati. Alla fermata l'autista fa salire altra gente poi riparte. Mostrando scarsa solidarietà di categoria lascia la comitiva all'1 che segue.
Senza ulteriori problemi arriviamo a casa (45 minuti dopo la partenza).
Meno male che avevo appena decantato la tranquillità e affidabilità dei mezzi pubblici torinesi...

lunedì 5 ottobre 2009

E sono 30.


Oggi, se permettete, scrivo a me stessa.
Per fare il punto della situazione.
Perchè sono una personcina a modo. Mi so comportare, sono gentile con chi lo merita e più spesso di quanto vorrei anche con chi non lo merita.
Sto cercando di smussare gli spigoli.
Ho una discreta cultura musical-letteraria-cinematografica.
Nel senso che in genere riesco a mantenere una conversazione intelligente per almeno dieci minuti. Potrei essere di qualche aiuto in una partita a Trivial, per dire.
Ho fatto mille lavori, nessuno stabile, ma mi sono piaciuti tutti o quasi.
Mi sembra di non aver mai smesso di studiare.
Sono portatrice sana di curve (che tendono a diventare una sola, ma tant'è, si cerca di contrastare la tendenza).
Mi piace la neve, e sciarci sopra. E il mare.
So apprezzare il buon vino e il buon cibo.
Sono di compagnia, se la compagnia lo merita.
Ho visto cose belle nel mondo e me ne rimangono molte di più da vedere. Altre le ho viste, ma già che ci sono torno a darci un'occhiata (NYC, here I come)...

giovedì 24 settembre 2009

The surreal life


La mia sotto la Mole.
Premessa: i nomi e i riferimenti alle persone coinvolte non sono casuali, ma occultati per la mia sicurezza.

Allora, andiamo con ordine.

Capita che sei iscritta a un seminario (chiamiamolo così) in cui si parla di televisione.

Capita che una sera esci con gli altri per un aperitivo e finisci all'Imbarchino e a far da taxi per chi è a piedi e che torni a casa e ti vedi la fine di Shaun of the dead.

Capita che il giorno dopo il tuo neurone residuo, dopo quattro ore scarse di sonno, sia ancora lì che gira il caffè e inizia una giornata di nove ore di presentazioni di ricerche varie.

Infine capita che la giornata si concluda con l'anteprima di una serie televisiva di una emittente pubblica italiana.

La suddetta anteprima riguarda il primo di una serie di film tv tratti da racconti di scrittori famosi.

Il primo di questi è il tizio che sta in tivù con le mani così e le sagome di cartone dietro (Coliandro dixit)

Arrivata alla sede della proiezione, la segretaria generale di un importante premio televisivo internazionale in svolgimento a Torino, non chè ex cacciatrice di scomparsi, sottolinea la presenza di noi studenti e minaccia un fatidico q&a alla fine (anche perchè fare domande su un film che non hai visto un po' difficile, l'unica che mi è venuta è chiedere all'attrice protagonista perchè diamine si è fatta bionda...)
Vediamo il film, che tra l'altro è divertente, citazionista (polizziottesco, road movie, Scarface e spaghetti western), con bravi attori, regia un po' alla "guarda mamma, senza mani!!!", ma nel complesso non malvagio.

Alla fine, la segretaria ex cacciatrice di scomparsi reagisce al mio commento sul perchè non l'avessero sottotitolato in inglese per presentarlo anche alla platea internazionale con simpatica espressione assassina, che mi fa credere sia già comparsa la mia foto con su "IO non posso entrare" presso un cancello con vicino un cavallo a Roma.
Nonostante il desiderio impellente di fuggire, vieni (letteralmente) spinta nel mezzo al q&a, con la segretaria ex cacciatrice di scomparsi che ci sprona a far domande. In queste occasioni, in genere contemplo le scarpe come se ci fosse comparso sopra Ewan Mc Gregor (chè George ormai non lo considero). Ma dopo 30 secondi di silenzio imbarazzante parto io con sproloquio sulle citazioni cinematografiche nel film, su come funzionano nella storia (col regista lì che vuoi dire) per chiudere, guardando proprio lo scrittore che sta in tivù con le mani così e le sagome di cartone dietro, con la domanda come si sente a essere un "brand" della televisione di qualità?

Mi sa che si è offeso... Sarà dura farsi autografare altri libri.

martedì 22 settembre 2009

Autunno a Torino

Ieri, 21 settembre, primo giorno di autunno.
Se vivete a Torino vi può capitare di:
a) uscire di casa con la pioggia e pensare che sia effettivamente autunno, salvo scoprire poi che è ancora estate e pentirvi amaramente di quello che avete addosso
b) incontrare Joan Jett sul 35 (giuro che era uguale, uguale, proprio)
c) passare in piazza Carlo Felice e realizzare che vi siete sbagliati, non è estate ma è Natale, con luminarie, alberi decorazioni e tutto il resto.

La mia città la amo abbastanza.

martedì 15 settembre 2009

R.I.P. - 11 settembre 2009

Jim Carroll - Wicked Gravity




The gravity here is just sick for revenge
It's like my lungs are filled with chains . . .
The sky seems so low,
It hasn't moved this slow
Since the virgins, since the virgins went dancing for the rain
You know the stars in the night
They're like the holes in the cave
Like the ceiling of a bombed-out church
But gravity blocks my screams
It's like an enemy's dreams
My guardians quit
They quit before they started their search

I want a world without gravity
It could be just what I need
I'd watch the stars move close
I'd watch the earth recede
I wanna drift above the borders against my will
I wanna sleep where the angels don't pass
But now my lips are blue
Gravity does it to you
It's like they're pressed against a mirrored glass
I want my will and capability to meet inside the region
Where this gravity don't mean a thing
It's where the angels break through . . .
It's where they bring it to you
It's where silence, silence can teach me to sing

I wanna lay beneath these sheets and never turn blue
I wanna hold you, hold you tight but never touch
I want some pure, pure white; hey, we can nod all night
We can do it without thinking too much
I want the dilettantes and parvenues to choke on my wrists
They think the pearls I wear are pills
I want their gravity to shatter . . . but it really doesn't matter
I got something in my eye that kills!

Wicked, wicked, wicked, wicked gravity . . .
Wicked, wicked, wicked, wicked gravity . . .
Wicked, wicked, wicked, wicked.

R.I.P.

Patrick Swayze 1952-2009

Tre film della mia adolescenza: Dirty Dancing, Ghost, e Point Break.

venerdì 11 settembre 2009

My Venice days (2) - il lato oscuro


Al mondo ne succedono di cose strane.

(1)
La mia partenza per Venezia non poteva cominciare sotto un auspicio migliore. Appena preso posto in treno e con iPod a palla nelle orecchie, inizio la lettura de La Stampa (noto quotidiano fazioso e rivoluzionario). Arrivano due cortesi (?) agenti della Polfer che mi chiedono i documenti e non solo si copiano i dati, ma chiamano la centrale per conferma degli stessi. La coppia anziana di là dal corridoio mi identifica come terrorista e inizia a cercare riparo dall'inevitabile conflitto a fuoco.
Ora, da giovane mi era già successo, e più volte, alle manifestazioni e non solo, ma a chiedere i documenti erano gli ormai familiari agenti della Digos di Cuneo, quelli che se dopo un po' non comparivano al tuo fianco, quasi ti dispiaceva e voleva dire che la manifestazione era stata un flop.
Ma che da saggia e posata t...tenne mi ricapiti, e con tale attenzione, mi scatena una serie di paranoie tra il Russel Crowe di A Beautiful Mind e Jim Carrey di Number 23. Sottile inquietudine che si ripropone ogni volta (quindi spesso) incrocio alla mostra minacciosi agenti in tenuta anti sommossa.

(2)
Palazzo del Cinema, Sala grande, presentazione in concorso del film Lourdes. Alla proiezione delle 17 c'è sempre posto per un tot di accreditati, ai quali non è certo richiesto l'abito scuro come per il red carpet della sera, ma ho sempre pensato che un minimo di decenza sia necessaria. Di diverso avviso deve essere la signora sulla sessantina abbondante o mal portata che, seduta nella poltrona davanti alla mia, decide di cambiarsi lì per lì i pantaloni (!) rimanendo coperta, sul suo, di lato oscuro, da un microscopico bikini con laccetti che nella procedura, diciamo così, non svolgeva al meglio la sua funzione di copertura. Uno spettacolo poco edificante, considerato che il film a seguire parla di paralitici e pellegrinaggi.

(3)
Dopo la proiezione di Videocracy, al momento del q&a con regista, produttori e interpreti, un tizio si alza e chiede a Gandini perchè non ha parlato di Lele Mora come fornitore di cocaina per i vip che rappresenta, chiudendo con: "Questo lo so perchè lo conosco da trent'anni e ho il suo numero di cellulare (immagino lo stesso su cui quella specie di Jabba the Hutt ascolta inni fascisti)". Non ho capito se l'ha detto per vantarsi o meno.

(4)
La coda: "non luogo" dove emergono le peggiori pulsioni umane.
Il fatto è che i peones dell'accredito Cinema passano il 50% del tempo al Festival in coda per qualcosa (proiezioni, cibo, bagni) quindi siamo un po' suscettibili su questo fronte.
Notoriamente l'italiano medio offre il peggio di sè in queste situazioni e il visitatore straniero a volte si adegua all'andazzo.
Personalmente ho sfiorato la rissa fisica e portato avanti quella verbale con un gruppo di ragazzotti prima della proiezione del secondo film di Herzog. Due di questi tipi, in coda da più o meno lo stesso tempo nostro, a mezz'ora dall'ingresso in sala vengono raggiunti da amici loro che si imbucano nella coda, suscitando le ire di una ragazzo e a seguire di noi intorno, fino a che gli ultimi arrivati decidono opportunamente di uscire dalla coda. A un quarto d'ora dall'ingresso, arrivano altri 5 amici con la scusa di aver portato da mangiare agli altri. La mia verve polemica tiene testa a un ragazzotto odioso con maglietta verde marcio a righe verde vomito, ma quando alle nostre peraltro cortesi rimostranze sulla fila da rispettare, questo bel tomo inizia a opporre la cantilena "Allora chiama la sicurezza, allora chiama la sicurezza", decido che sono troppo signora per rovinarmi la manicure sulla faccia di quel cretino.

giovedì 10 settembre 2009

Best movie line from Venice Festival


Se gli ultimi boatos lo inseriscono tra i papabili per il Leone d'oro (cosa che dubito)
Life during wartime di Todd Solondz per me ha vinto il premio per la migliore battuta del Festival:

- And Mark, are you seeing someone?
- No, I'm focused on China now.
All the rest is history.

Da ricordare la prossima volta che ti chiedono perchè sei single.

mercoledì 9 settembre 2009

My Venice Days


Settembre, andiamo. E' tempo di migrare (al Lido).
Anno nuovo, nuovo festival.
L'accredito Cinema c'è.
La casa da occupare pure.
Le ferie si prendono.

Dal 2 al 6 o al 7, o all'8 settembre, chè proprio di più non si può.

E i giorni poi scivolano lenti e sempre uguali, ma nel mezzo tanto cinema.

E di nuovo, come per il 2008, la classifica dei film visti da
* se non me ne sono andata è solo perchè dormivo
a
***** avercene di film così

Film visti in 5 giorni e mezzo:

Baarìa *
Inutile e noioso album di figurine
Rec2 ***
Era meglio il primo, ma dopo Baarìa era quello che ci voleva
Metropia **1/2
Animazione digitale interessante, la trama si perde nel finale (occhio allo shampoo)
Videocracy **1/2
Alla luce di quel che è successo dopo suona datato, e vedendo Michael Moore si capisce che di strada ce n'è ancora da fare.

Life during wartime ****
Non come Happiness, ma pure qui...Una delle battute più illuminanti del festival
The Road ****
Da un grande libro, un compito ben svolto
Appunti sul film La citta delle donne ****
Fossero tutti così gli extra dei DVD
Lourdes ***
Anticlericale e ironico

Bad Lieutenant: Port of call New Orleans ***
Scordatevi Ferrara, e pure Herzog in realtà
Lei wangzi (Prince of Tears) *1/2
Polpettone, con una colonna sonora terribile, che batte quella di Baarìa di misura
My son, my son, what have ye done ***
Herzog, con tocchi di Lynch

Persécution ***1/2
Amore, ossessione e tormenti vari, dialoghi teatrali e Romain Duris
Yi ngoy (Accident) ***-
Divertente
Hugo en Afrique ***1/2
Bel documenterio sul rapporto di Hugo Pratt con l'Africa
Insolação **1/2
Brasile e letteratura

White material ***
Claire Denis e i bambini soldato in Camerun
Capitalism: a love story *****
Applausi a scena aperta, e l'idea di mettere i soldi in un materasso
Ahasinb Wetei (Between two worlds): n.c. (dormivo proprio)
South of the border ***
Documentario di Stone sui leader bolivaristi: schierato

36 vues du Pic Saint Loup ***1/2
Quasi un divertissement
The informant! ****
Grandioso Matt Damon in un film caustico

Mi sa che sto diventando di manica larga...

Nel mezzo di quest'overdose cinematografica, sabato c'è stato il tempo di andare qui, a sentire i Röyksopp e a scoprire Ebony Bones, chè non si vive di solo Herzog...

(segue)

martedì 25 agosto 2009

A year to remember




Secondo Foreign Policy, l'anno più rilevante per il cambiamento delle relazioni internazionali e la costruzione del nostro presente è stato il 1979.
Tra gli eventi degni di nota, vengono citati l'ascesa al potere della Thatcher, l'avvio della politica di apertura all'Occidente della Cina da parte di Deng Xiaoping, l'ascesa al potere della rivoluzione islamica di Khomeini in Iran.

Mi stupisce che in questa lista lista manchi l'evento più importante: la venuta al mondo della sottoscritta, in un piovoso ottobre torinese.

Bella la compagnia, comunque.

mercoledì 5 agosto 2009

La musica è finita, gli amici se ne vanno....



Questo bell'attacco melodico è per dire che sì, almeno per un po' la stagione concertara torinese chiude per ferie, se ne riparla a settembre, al chiuso mi sa, quindi scordiamoci praticelli e bagni nell'Autan per un po' o almeno trasferiamo l'attività altrove (tipo qui: Balla coi cinghiali, come Woodstock ma si mangia meglio)

Cosa si è visto?
La Giù sotto la Mole e hinterland ha visto, da giugno, in ordine sparso:
NoFest
Persiana Jones
Meganoidi
Marlene Kuntz
Buzz Aldrin
Nick Cave and the bad seeds*
Primal Scream*
!!! Chk Chk Chk
Antony and the Johnsons
Too Rude
My Awesome Mixtape
St Vincent*
Ladytron*
Treni all'alba*

*Traffic
(e sono sicura di scordare qualcuno)

nel mezzo ci sono stati un sacco di aperitivi, e cene fuori e fette di anguria, chè questa estate cittadina è andata proprio bene. Con settimane passate a tornare a casa alle 2, con la sveglia che ti ricorda il tuo ruolo nel mondo puntuale alle 7.

Appendice di chiusura: Antony and the Johnsons 01/08/2009

A Venaria, oltre a Traffic, c'è stata la rassegna Venaria Real Music, che ha mischiato Tiziano Ferro (!) con David Byrne o Vinicio Capossela e i Calexico.
Location strepitosa, come per Traffic, qui migliorata dal fatto di essere direttamente dentro i giardini della Reggia. L'ultimo concerto era quello di Antony, un paio dei The Johnsons e la Filarmonica '900 del Regio di Torino.
Baciata nuovamente in fronte da quelli del Mucchio, mi sono goduta lo spettacolo da uno strepitoso posto in seconda fila semicentrale.
E vorrei qui brevemente ricordare un paio di cose dette da Antony:

"Mi piace il posto qui, ci sono le persone, poi ci sono i campi con i conigli (vero! NdG) e devo cantare anche per loro, poi ci sono gli alberi di cui tenere conto, e il cielo intero da impressionare..."

"Mi piace sentire il rumore degli aerei (Venaria è sotto la rotta di atterraggio/decollo di Caselle, NdG). Mi ricordano quando ero un bambino e mi piaceva ascoltare la colonna sonora del film Velluto Blu di David Lynch (io ascoltavo Cristina d'Avena e questo forse spiega come mai non sono passata dal teatro d'avanguardia a essere una star musicale che collabora con Lou Reed, NdG) Dove c'era (rumore di rombo d'aereo) seguito da una bellissima canzone, poi (rumore di rombo d'aereo) eccetera. E' come essere a casa"

Bel concerto alla fine (forse un po' breve).

martedì 4 agosto 2009

Il cielo su Torino

Oggi, è particolarmente azzurro. O forse è il contrasto con l'arancione della gigantesca gru del cantiere della metropolitana.

lunedì 13 luglio 2009

Traffic Free Festival 2009




Traffic Free Festival dalla A alla Z, per chi non c'era.

A
Argento Dario: a lui l'onore di aprire il festival quest'anno, con la sonorizzazione live dei Demonia di Profondo rosso proiettato (più o meno) in piazza CLN dove si svolge inizio e fine del film, con 10.000 torinesi che facevano partire un'ovazione ogni volta che veniva inquadrata la piazza. Campanilismo sabaudo.

B
Biglietto: non pervenuto. La cosa più apprezzabile di Traffic è che è gratis. O almeno è un bel modo di spendere la mia ICI.

C
Clima: clemente, dopo la disfatta dell'anno scorso alla Pellerina con Patti Smith sotto il diluvio. Anzi pure un po' freddino, ma con in dotazione le stelle e luna quasi piena.

D
Decibel: tanti, anzi tantissimi quelli sparati dal palco. Che non sembrano disturbare un bimbo/a piccolo piccolo, che dorme beato in un passeggino con le calzine fucsia e una copertina leopardata mooooolto rock'n'roll. Della serie: speriamo ci cresca sano e punk rock.

E
Estate: a Torino, caldo, zanzare e temporali a parte, è un buon posto per passare questa stagione. Almeno a luglio, c'è un concerto per sera.

F
Fans: quelli che vengono con la maglietta vintage del tour del '91 dei Primal Scream, quelli con la maglietta vintage dei Clash, quelli con la maglietta vintage di Nick Cave.

G
Giornali: all'esterno del festival distribuzione di Metro e copie (vecchie) di XL, quest'ultimo l'anno scorso si era rivelato un utile sostituto di grondaia per far colare lontano l'acqua degli ombrelli vicini. Quest'anno si rivela altrettanto utile per lo svacco sul prato.

H
Hipster: lo stile dominante, ovvero: Dove vai se i Wayfarer non ce li hai?

I
Infermità: cercasi amiche un po' meno acciaccate il prossimo anno.

L
Ladytron: seconda bella scoperta del festival.

M
Mixo: presentava gli artisti e faceva da vigile urbano indicando la partenza delle navette. Qualcuno mi spiegherà perchè era vestito da direttore di circo la seconda sera.

N
Nick Cave and the bad seeds: prima giornata del festival. Concerto grandioso.

O
Orari: concerti che cominciavano e finivano con una precisione svizzera.

P
Primal Scream: seconda giornata del festival. Ho molto ballato, mi sono sentita molto giovane e un po' tamarra.

Q
Qualità del pubblico: di sicuro spostarlo fuori dalla città ha scremato il pubblico, cosa che, da snob quale sono, trovo assolutamente positiva.

R
Reggia di Venaria: lì dietro il palco offre sicuramente un bel fondale, molto scenografico.

S
St. Vincent: prima bella scoperta del festival.

T
Torino: sarà anche a Venaria ma il festival è comunque torinese. E tale rimarrà fino al 2011.

U
Underworld: terza giornata del festival, senza di me purtroppo.

V
Vitto: fuori dal cancello imperava la sagra del porchettaro, come al solito. Astenersi deboli di fegato.

Z
Zanzare: ottime e abbondanti, l'essere lontani dal fiume quest'anno non è sufficiente. E a quanto pare, non sono l'unica ad aver cercato di prevenire.

lunedì 29 giugno 2009

Il Marlenekuntzometro




Marlenekuntzometro:
s.m.

strumento di misura della depressione (la mia, nel caso) che permettere di stabilire una precisa scala dell'umor nero in base al numero sequenziale di ascolti della triade

Uno
Musa
Nuotando nell'aria

cantati a squarciagola (se nel chiuso dell'abitacolo dell'auto) o lipsyncati in silenzio sull'autobus.
Tale abitudine porta a usare con una certa frequenza espressioni come "questo spasimo che sa di tremenda condanna", "un grammo di gioia del tuo sorriso", "fra lo sragionamento e l'estasi degli amplessi magnifici"

superabile con catartica visione del concerto dei medesimi.
Tocca aspettare fino a giovedì, sigh.

giovedì 25 giugno 2009

R.I.P.

Che giornatina:
Farrah Fawcett (1947-2009)
MIchael Jackson (1958-2009)
Mario Verdone (1917-2009)

lunedì 8 giugno 2009

European CV


E' andata come si sapeva sarebbe andata (e mi riferisco anche alle amministrative, purtroppo)...

Per cui, miei cari futuri espatriati, come prendere le distanze dalla situazione politica italiana?
Come convincere i vostri futuri boss che no, voi non c'entrate?

Mettetelo in chiaro sul curriculum!
Ecco alcuni suggerimenti di voci da aggiungere alle vostre esperienze.
(Gran parte del copyright del materiale qua sotto è del Marchese De Pacchis, spero non me ne voglia)

1994 - 2009: non elettore di Berlusconi

1994 - 2009: avrei preferito la fusion tra la Thatcher e Churchill piuttosto che tre governi Berlusconi

1994 - 2009: anche Ronald Reagan era meglio di Berlusconi

1994 - 2009: mai andata a Villa Certosa

1994 - 2009: mai cantato con Apicella

1994 - 2009: non chiamo "papi" neanche il mio padre naturale

1994 - 2009: mai disegnato i capelli con la Bic

1994 - 2009: mai trapiantato i capelli

1994 - 2008: ho smesso di urlare "Forza Italia" alle partite della nazionale
2009: ancora provo disgusto a urlare "Forza Italia" alle partite della nazionale

1994 - 2009: per me il 25 aprile è la Festa della Liberazione

1994 - 2009: mai stato processato per corruzione

1994 - 2009: mai recitato monologhi a Porta a Porta

1994 - 2009: non metterei manco le ortensie in giardino, figuriamoci un vulcano

1994 - 2009: mi sono sempre dovuto sudare la gnocca (e questa ovviamente è del Marchese)

1994 - 2009: mai fatto cucù/le corna o urlato dietro a leader internazionali durante meeting pubblici

1994 - 2009: mai pensato di essere più bravo di Capello, Terim, Ancelotti alla guida del Milan

E ora attendo le vostre! Aggiornate anche voi il vostro curriculum europeo!

mercoledì 27 maggio 2009

Estate

Stasera è stato bello tornare a casa.
C'era nell'aria il profumo dei tigli.
Quello dei tigli è profumo di maggio, di caldo, di giri in bici, di principio dell'estate, di fine delle lezioni.
E' il profumo del cortile di scuola, dell'ombra lungo i viali, della tisana da bere in inverno per scaldare il cuore e ricordare l'estate.

lunedì 25 maggio 2009

GTT stories / 2



L'autobus mi tocca prenderlo spesso anche la sera, per una serie di motivi che sono:
1) se vado al primo spettacolo riesco comoda anche a tornare a casa
2) non mi devo preoccupare del parcheggio
3) non inquino
4) non passo due ore col terrore che mi freghino la bici
5) non rischio la morte per tornare a casa pedalando nel buio.

Sull'autobus, come in treno, non sono proprio una compagnona, mi barrico spesso dietro l'accoppiata libro + Ipod e non concedo molto della mia attenzione.

L'anno scorso ero sul 61 diretta verso il Massimo.
A un certo punto, sento qualcuno che discute infervorandosi, e vedo questo tizio, non proprio in forma, che arringa la folla (composta da un paio di studenti, qualche anziano).

"Perchè io sono più comunista di tutti!!!"

Al che spengo l'Ipod e decido di sentire i proclami.

"Io sono più comunista di D'Alema, di Rutelli (e sai che ci vuole! N.d.G), di Veltroni (idem). Io ero comunista da prima di Berlinguer, e più di Togliatti"

"In Russia sì, che si rigava dritto, mica come qui"

"La rivoluzione bisognava fare, la rivoluzione"

Con mio rammarico, devo scendere e mi perdo il resto del dibattito.

Al ritorno, per caso risalgo sul 61 in direzione Porta Nuova. E chi c'è di nuovo a sollevare il tono politico della situazione? Sempre lui, ovvio.

Solo che percepisco un cambio di schieramento:

"La DC, quello sì che era un partito, mica come oggi" (il tema dei bei tempi andati è bipartisan)

"Andreotti è un uomo di potere, non ce n'è più così"

"La DC ha impedito che i comunisti ci vendessero ai Russi"

Ecco che sui mezzi pubblici, hai la possibilità di incontrare la versione schizofrenica del compromesso storico.

martedì 19 maggio 2009

GTT stories / 1



Questa idea mi era venuta un po' di anni fa, in realtà.
Nei miei giovani e spensierati anni universitari, mi ero dilettata a fare un calcolo approssimativo delle ore che trascorrevo in un anno sui mezzi GTT.

Il calcolo era suppergiù questo

90 (ottimistici) minuti al giorno x
5 giorni la settimana x
40 settimane l'anno (a occhio e croce, togliendo vacanze estive, natalizie, pasquali, varie ed eventuali) =
------------------------------------------
18.000 minuti = 300 ore = 12,5 giorni l'anno

Tanto per farvi un'idea.

Spendendo quindi quasi 2 settimane l'anno sui mezzi pubblici ho contribuito a finanziare GTT per anni (da figlia di controllore non viaggio MAI senza biglietto) e ho avuto modo di incontrare spesso la variegata umanità che ci viaggia sopra.
Il mio preferito resta il signore che, su un 61 diretto verso via Po, appena l'autista accelerava, iniziava a urlare tutto contento "Vai, vai, vai, vai, vai, VAAAAAIIIIIII"

Oggi ad esempio, mentre ero immersa nel mio libro, appesa in equilibrio precario alla maniglia, mi sono accorta del ragazzo che mi stava di fianco, e che si comportava esattamente come me quando ascolto l'Ipod sull'autobus:
accenno di lip-sync, accenno di air guitar sugli assoli, ballettino discreto di spalle/collo, occhio chiuso e aria ispirata sui passaggi migliori.
L'unica differenza tra noi consisteva nelle cuffie: io uso gli auricolari dell'Ipod, che se non altro ti permettono un discreto isolamento acustico su entrambi i fronti [tu non senti gli altri, ma almeno gli altri non sentono gli imbarazzanti mix tra NOFX, Abba, The Killers e Mina (nell'ordine) che la funzione brani casuali riesce a creare];
lui usava cuffie esterne, cosa che mi ha permesso di condividere nel tragitto:
Great DJ - The Ting Tings
Funky Town - Lipps Inc.
(evidentemente il ragazzo era in giornata dance)...

domenica 17 maggio 2009

La Fiera delle Vanità/2


L'anno scorso c'era stata la full immersion, come potete leggere qui

Oggi sono tornata alla Fiera del Libro sfruttando biecamente ingressi VIP (grazie Anto!).
Giornata iniziata con una conferenza di Nando Dalla Chiesa e Gian Carlo Caselli sulla lotta alla mafia e finita con una presentazione di Pupi Avati e Filippo Timi.

Per il resto il solito giro tra gli stand da cui sono uscita povera ma decisamente soddisfatta degli acquisti.

Che per togliervi la curiosità sono:

- Malinverno, di Fabio Lubrano, Zandegù editore

- ll mangiatore di pietre, di Davide Longo, Fandango Tascabili

- Tuttalpiù muoio, di Albinati & Timi, Fandango Tascabili (firmato da Filippo Timi, con il quale non mi dispiacerebbe andare a picchettare il cancello 5 di Mirafiori), Fandango Tascabili

- Il volo, di Horacio Verbitsky, Fandango Tascabili


Poi sul versante fumetti:

- Intervista a Pasolini, di Davide Toffolo, Edizioni Biblioteca dell'Immagine

- Heidi mon Amour, di Gud, Tunué

- Doonesbury L'integrale 1970-1972, di G. B. Trudeau, Black Velvet

Spesa virtuale: 88,50 Euro
Spesa effettiva: 61,50 Euro
Poi ditemi che sono scema a comprare i libri in Fiera...


Personaggi e scrittori vari avvistati: Gianluca Morozzi, Enrico Brizzi, Antonio Scurati, Ascanio Celestini, Bruno Gambarotta, Antonio Ricci, Giorgio Vasta, Piero Dorfles e altri che non ricordo....

mercoledì 6 maggio 2009

Persi in un buon libro (J. FForde) (post citazionista)


Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. (D.Pennac)

Ieri sera era una piacevole serata primaverile, perfetta da trascorrere in un dehors.
Ieri sera, un po' di gente si è riunita per un aperitivo, portando libri da mandare in Abruzzo. Perchè siamo convinti che anche quando hai perso tutto, un buon libro sia sempre una buona compagnia. Ringrazio chi è venuto e chi ha portato libri, chi è venuto e ha condiviso mojitos e chiacchierate.

Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire. (Marguerite Yourcenar)

martedì 28 aprile 2009

Playlist per un giorno di pioggia



Tutta quest'acqua mi ha fatto pensare a quante canzoni ci sono in tema di pioggia, o che contengono la pioggia nel titolo.
Questa è la mia lista, parziale ed esterofila come sono io. Ma ci sono qui in mezzo alcune delle mie canzoni preferite.
A qualcuno viene in mente altro?

I Can't Stand The Rain - Ann Peebles
Rain and Tear- Aphrodite's Child
Dry The Rain - The Beta Band
A Hard Rain Is a-Gonna Fall - Bob Dylan
A Rainy Night In Soho - The Pogues
No Rain - Blind Melon
Rain - Madonna
Rain - The Beatles
Who'll Stop The Rain - Creedence Clearwater Revival
Have You Ever Seen The Rain? - Creedence Clearwater Revival
Rain Song - Led Zeppelin
Fool In The Rain - Led Zeppelin
November Rain - Guns'n'Roses
Singin' In The Rain - Gene Kelly
Purple Rain - Prince
Red Rain - Peter Gabriel
It's Raining Men - Weather Girls
Here Comes The Rain Again - Eurythmics
It's Raining Again - Supertramp
Why Does It Always Rain on me? - Travis
Rain King - Counting Crows
Rain - The Cult © Cristina
Après La Pluie - Les Négresses Vertes © Cristina
Rain - Sakamoto © Cristina
It's The Rain - Enya © GianCarlo
Hold Back The Rain - Duran Duran © Roberto
Come Rain or Come Shine - Billie Holiday © Roberto
Jardins sous la pluie - Claude Debussy © Roberto

L'appendice tanguera © Roberto:
Lluvia de estrellas - Omar Maderna
Lluvia de Abril - Miguel Calò
Cantando Bajo la Lluvia (singing in the rain) - Francisco Canaro

In un giorno di pioggia - Modena City Ramblers
Mentre fuori piove - Africa Unite
La pioggia di Marzo - Mina
Piove - Domenico Modugno
Piove - Jovanotti
Scende la pioggia - Gianni Morandi
Nella pioggia - Vinicio Capossela
Giorno di pioggia - Francesco de Gregori
Pioggia d'aprile - Carmen Consoli
Come di pioggia - Gianmaria Testa
Cade la pioggia - Negramaro feat Jovanotti © Antonella
E' la pioggia che va - The Rokes © GianCarlo
La danza della pioggia - Raf © GianCarlo


Per chiudere questa canzone, in cui la pioggia non è nel titolo, ma che a me fa venire i brividi lo stesso.
Il primo dio - Massimo Volume

C'è forza nella pioggia che bagna il bordo del lavandino
e le mie braccia tese, oggi.
Non nelle colline, nè nel cielo che tiene bassi gli uccelli
e ha i colori sbiaditi di una polaroid.

venerdì 24 aprile 2009

Aprile



Primavera.
O, per meglio dire, primavera??
Dalla finestra, al di là dei cantieri della metropolitana, vedi gli ippocastani sul corso e uno squarcio di collina. E il cielo grigio, su tutto, per smorzare gli entusiasmi.

Però questi sono giorni intensi, qui sotto la Mole.

C'è il Tglbtff, con all'inaugurazione quella donna straordinaria che è Franca Valeri, e pure Lucia Ocone che ha cercato di estorcere ad Alfieri la promessa per una festona l'anno prossimo per il 25° anniversario del festival. C'era in apertura il film Fuori Menù che è una commediola spagnola, esile il giusto ma con battute esilaranti a tratti.

C'è la Biennale Democrazia, con il presidente Napolitano che si ricorda di difendere la Costituzione da chi cerca di metterci le mani su, e ricorda come sessant'anni fa c'era una parte giusta e una sbagliata, che non erano e non sono assolutamente assimilabili.

C'è il 25 aprile che, oltre al concerto in Piazza Castello, porta le fiaccolate, le rappresentazioni teatrali, i percorsi nella città per non dimenticare.

C'è, nota personale, che la primavera causa repentine e brusche ricadute. Che però ti fanno uscire di casa sorridendo e ascoltare la stessa canzone all'infinito.

mercoledì 25 marzo 2009

Assenza



Piccola apnea di pensieri. Spero la primavera ne porti di nuovi, e lievi.
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