giovedì 18 febbraio 2010

GTT stories / 4


Ritorna la rubrica più amata della Giù sotto la Mole.

Come ormai sanno anche i sassi, passo metà della mia vita cosciente sui mezzi pubblici in pratica.
Nonostante le mie ben note attitudini sociali mi spingano a isolarmi in un ovattato mondo musicale, a volte non è proprio possibile non ascoltare le conversazioni altrui.

Un paio di mesi fa una ragazza seduta in un 35 incredibilmente affollato è impegnata in una conversazione con il fidanzato circa la possibilità di dare o meno una svolta al loro rapporto. Nel breve tragitto condiviso sono vengo a conoscenza del fatto che lui non si impegna abbastanza, che si fa influenzare dagli amici, che deve cambiare lavoro, che lei è stufa di stare ad aspettare.
Tutto questo riesco a sentirlo distintamente nonostante nelle mie orecchie risuonino i potenti accordi dei Foo Fighters. Io e la signora accanto ci scambiamo sguardi imbarazzati e sopprimiamo a stento il desiderio di intervenire in supporto del povero giovane.

All'inizio di quest'anno sono su un autobus di sabato mattina diretta in centro. Un ragazzo è al telefono con la ragazza e le dice che quel sabato gli tocca lavorare tutto il giorno per consegnare qualche progetto. La cosa è credibile visto che ha una tracolla porta computer e non la borsa del calcetto o lo snowboard, ma lei non lo può vedere. Intuisco reazione stizzita della ragazza e seguente pianificazione della serata, nonostante il povero giovane cerchi di farle presente che andare a far nottata per locali non è la sua priorità dopo un giorno di lavoro.

L'altro ieri tornavo a casa dopo serata cinematografica per evitare Sanremo. Su un 34 semideserto si siede dietro di me un tizio sui trentacinque anni al telefono con un amico. Mentre cerco inutilmente di superare il livello medio di Rock Band con il mio iPod (scoprendo che il mio futuro è il basso, decisamente) e quindi ho nelle orecchie Learning to fly sempre dei Foo Fighters, il tizio riesce a elencare in dieci minuti una serie di informazioni personali che la gente dovrebbe tenere per sè: soffre d'ansia, deve fare esami cardiologici, ha problemi sul lavoro perchè non riesce a far valere la sua autorità sui colleghi, la fidanzata l'ha mollato e si è tenuta la casa, lui ci ha messo dei mesi a trovarne un'altra (di casa, non ho informazioni sulla fidanzata).

Questa breve rassegna di tipi telefonico-pendolari vi sia di monito per imparare poche ma significative norme di comportamento:
- anche se non voglio, se urli è probabile che riesca a sentire le tue conversazioni. Quindi parla piano.
- non divulgare dettagli personali su stato mentale e/o di salute, poi è normale che la gente ti fissi
- non fare scenate al tuo amato bene sull'autobus, altrimenti la solidarietà di tutti andrà a lui/lei istantaneamente.

mercoledì 10 febbraio 2010

A walk by the seaside

I Clash sono la mia band da isola deserta.

E il mio preferito tra tutti è sempre stato Joe Strummer.

E vederlo così, cortese e sorridente, invitare ottusi turisti a un suo concerto ad Atlantic City non fa che renderlo più umano e ancor più straordinario.

Per la cronaca, pensavo che essendo dio, Joe Strummer girasse circonfuso da un alone luminoso a metà tra aura ed aureola. Evidentemente no.
Ma a tutti quelli che non gli danno retta e lo guardano come fosse uno sfigato qualunque: siete dei discreti c***oni, IMHO.



e io per un flier disegnato da Joe, avrei dato un braccio.

Questo l'ho trovato qui e qui.
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