giovedì 23 dicembre 2010

These are a few of my favourite things

Ora, nonostante la patina di cinismo e il piglio scorbutico che devo alla mia maestra di vita e icona femminile Lucy Van Pelt, a me il Natale piace. E intendo il Natale nel senso esteso cui ci ha costretti la nostra consumistica società occidentale.

Soprattutto mi piace:

1) La sospensione del conto calorico di qualsiasi cibo ingurgitato tra l'8 dicembre e il 6 gennaio: durante le feste vale tutto, compreso il consumo di alcolici a partire dal mattino (ok, questo conta solo per il bombardino sulle piste da sci) e il rimpinzarsi di cioccolata in ogni sua forma e variazione. Con l'aggiunta di godurie di stagione come la Papaya disidratata (so che non è di stagione, ma se ne trova a chili in questo periodo)

2) Fare il mio albero di Natale, non quello tristanzuolo e pre-addobbato che ho a Torino ma quello barocco, colorato e sovraccarico che faccio a casa dei miei. Con le stesse palline di quando ero piccola e un paio del primo albero dei miei (1960!!)

3) Impacchettare regali con un riciclo creativo della carta, fiocchi e nastri dell'anno precedente (il mio contributo a un Natale sostenibile).

4) Preparare i regali con le mie manine: biscotti, marmellate e quant'altro (secondo contributo a un Natale sostenibile).

5) Aprire i regali la mattina del 25 ancora in pigiama neanche avessi 6 anni.

6) Le luminarie stile Las Vegas di alcuni vicini di casa.

7) Luci d'artista: appunto per ribadire lo sbrodolamento del Natale che comincia subito dopo i Santi. Qui a Torino le bellissime luci che il mondo ci invidia e i milanesi ci copiano si accendono a inizio Novembre. Quest'anno sono cresciute e ci sono cose divertentissime come l'installazione di Richi Ferrero a Palazzo Chiablese.

8) Il traffico visto dal sedile di un autobus, almeno fino a quando non sono costretta a prendere la macchina per andare in centro.

9) I film di Natale: una volta c'era La vita è meravigliosa, ora la mia generazione ha Una poltrona per due. Non so se sia un buon segno, ma se Italia1 non lo trasmette per me non è Natale.

10) La canzoni di Natale: non siamo purtroppo a livello di New York dove ogni singolo negozio spara Rudolph the red nose reindeer o Winter Wonderland ma ci stiamo attrezzando.

Auguri a tutti, neh.

giovedì 16 dicembre 2010

Malanni di stagione

In attesa di preparare un resoconto dettagliato del mondo che si è aperto ai miei occhi profani grazie a un innocuo aperitivo per il compleanno di un'amica, sono costretta a casa da tosse e acciacchi vari.

Ora, se la mia vita fosse un film, e se il film fosse una commedia romantica americana, a quest'ora busserebbe alla mia porta LUI, che in genere ha le fattezze di Tom Hanks, ma nel mio caso preferirei che so, Colin Firth (lo so che è inglese, ma vuoi mettere?).
Arriverebbe a portare conforto, brodo di pollo e tè caldo. Uh sì, e fiori.
Non farebbe caso al mio aspetto, per quanto, essendo pur sempre un film, io avrei soltanto i capelli elegantemente scompigliati e gli occhi lucidi (per la febbre o l'emozione).
Veglierebbe amorevolmente sul mio sonno e la mattina dopo mi sveglierei radiosa.

Ma non essendo un film, sono qui scossa dalla tosse, col frigo semivuoto e zero voglia di cucinare qualcosa di più complicato di una minestrina. E stasera vado a letto con la borsa dell'acqua calda.
Sgrunt.

lunedì 6 dicembre 2010

Separati alla nascita

Vi prego ditemi che non lo vedo solo io.
A sinistra Taylor Kitsch da The Bang Bang Club
A destra Emile Hirsch da Into the wild (la foto non gli rende troppa giustizia)










TFF - la settimana dopo

Qualche riflessione sull'appena trascorsa edizione del Torino Film Festival

Film visti: 17 (cominciamo bene)

Code fatte:
Tante e la maggior parte al freddo. Tanto per ribadire che il sistema dei biglietti di fascia blu mi sembra una cavolata. Poi è vero che siamo a Torino e non nella spianata desertica del Lido, quindi la dotazione di bar/pizze al taglio/kebabbari ti salva almeno dalla fame - e la cioccolata calda dal freddo.

Stelline e stellette:

Suck - di Rob Stefaniuk ** al ***
Inside America - di Barbara Eder ***
Scuolamedia - di Marco Santarelli ***
Las marimbas del infierno - di Julio Hernandéz Cordòn **
Myra Brekinridge - di Michael Sarne ****
Tournée - di Mathieu Almaric ***1/2
The special relationship - di Richard Loncraine ****
Soulboy - di Shimmy Marcus ***
White Irish Drinkers - di John Gray ***
Jack Goes Boating - di Philip Seymour Hoffman ****1/2
La mosquitera - di Augustì Vila *
Cyrus - di Jay e Mark Duplass **1/2
Requiem for Detroit? - di Julien Temple ***
Small Town Murder Songs - di Ed Gass-Donnelly ****
The bang bang club - di Steven Silver ***1/2
Neds - di Peter Mullan ***1/2
Vampires - di Vincent Lannoo **1/2

Musica sentita:
Tanta e bella per la gran parte (ok, ancora qualche dubbio sul rock satanico guatemalteco con marimbas). Poi Northern Soul, Motown, la colonna sonora di Jack Goes Boating (tutta - e la discografia completa dei DeVotchKa che gira nell'iPod da 3 giorni) e quella di Small Town Murder Song (Bruce Peninsula).

Parere finale:
Una buona qualità media, al solito non ho visto il film vincitore e nemmeno quello di cui hanno parlato tutti per giorni (The Infidel). Alcune cose mi sono piaciute molto, altre meno, non sono mai uscita dalla sala cosciente di aver sprecato due ore di vita come spesso accade a Venezia. Poi magari è stata fortuna.

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