mercoledì 11 novembre 2009

GTT stories / 3



(La Giù torna dopo prolungata assenza)
Sottotitolo "I guerrieri della notte"

Lo scorso weekend sotto la Mole si respirava l'aria frizzantina di inizio inverno, che significava in parte sopportare freddo, pioggia e umidità varie, in parte non sapere dove andare per eccedenza di proposte:
Artissima,
Paratissima,
View Conference,
Prospettiva,
Club to Club.

Saggiamente penso di lasciare la macchina in garage e sfruttare i mezzi, potenziati per le molteplici occasioni di svago.

Sul mio divano transitava couchsurfer proveniente da Milano (povero) e il programma di sabato comprendeva visita a Paratissima, spettacolo di teatro danza alla Cavallerizza, varie ed eventuali.

La sera comincia a San Salvario in giro per esposizioni e doverosa tappa al BIberon. Dopo lo spettacolo, passeggiata fino in piazza Vittorio, a vedere un po' di Luci d'Artista. Il mio couchsurfer viene poi inghiottito dagli scaffali della libreria Mercurio, rifugio caldo e sicuro dal freddo fuori. Usciti con i dovuti acquisti (il mio è Shopgirl di Steve Martin, sì, proprio lui)

Mentre aspettiamo a Porta Nuova, un gruppo di ragazzotti mooolto su di giri scende da un 52 insultando l'autista.
Non so come mai ma ho la premonizione che saranno nostri compagni di viaggio. Riusciamo a recuperare il penultimo 35 della giornata e, ovviamente, i ragazzotti salgono pure loro diretti a Club to Club o a Nichelino.
Fanno casino, fumano, e iniziano a tirare calci hai sedili e a battere contro i vetri. Noi altri passeggeri ci scopriamo molto affezionati all'autista e stiamo schiacciati nella prima metà dell'autobus.
Dopo quattro fermate l'autista sbrocca, ferma l'autobus, e chiama la polizia. Inizia a insinuarsi in noi il sospetto di non riuscire ad arrivare a casa tanto presto.
I bulletti scendono e l'autista ci chiude dentro. Due dei ragazzi prima di andare via si attaccano ai tergicristalli e tentano di staccarli. Visto che pioviggina, non siamo tanto tranquilli.
Arriva un responsabile GTT, che dice all'autista di ripartire dopo aver messo più o meno a posto i tergicristalli. In pratica guida alla cieca verso la fermata successiva, dove ovviamente ci sono i bulleti di qui sopra, ma molto più incazzati. Alla fermata l'autista fa salire altra gente poi riparte. Mostrando scarsa solidarietà di categoria lascia la comitiva all'1 che segue.
Senza ulteriori problemi arriviamo a casa (45 minuti dopo la partenza).
Meno male che avevo appena decantato la tranquillità e affidabilità dei mezzi pubblici torinesi...
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