martedì 26 ottobre 2010

Life during wartime #1

Esterno notte, un soldato avanza in una trincea. Arriva a una piccola porta, che si apre su una stanzetta sotterranea. Un tavolo, una sedia, una lampada a gas.
Un uomo chino su una mappa.

- Porto notizie dal fronte signore.
- Esito dell'offensiva?
- Tutte le munizioni utilizzate. Nessun obiettivo colpito, signore.
- Che vuol dire nessun obiettivo? Come è possibile?
- Abbiamo seguito le indicazioni, eravamo sicuri. Ma nulla.
- Nessuna reazione?
- Nessuna.
- E le altre forze in campo?
- Conquistano terreno.
- Perdite?
- Limitate, ma il morale delle truppe è basso.

L'uomo torna a chinarsi sulla mappa. Osserva la distribuzione degli eserciti sul territorio, l'avanzata dei nemici, il ripiegamento del suo esercito.
Chiude gli occhi e sospira.

-Signore, quali sono gli ordini?
-Mantenete le posizioni, per ora.


(continua?)
(e sì, la guerra è una metafora)

martedì 19 ottobre 2010

E gli spot per le donne

Si è molto parlato ultimamente della mercificazione del corpo delle donne e il suo uso sconsiderato in pubblicità a beneficio degli ormoni maschili.

Approfitto però della finestra del mio blog per manifestare il mio fastidio profondo per alcuni spot destinati alle donne. Che non offendono nessuno in senso stretto, ma che mi sembrano soprattutto cretini.

Prima situazione
-Lui e lei romanticamente accoccolati sul divano. Suonano alla porta. Lui cavallerescamente si alza e va ad aprire.
E fin qui.
Alla porta c'è una specie di blob grigiastro e polveroso con tanto di valigia, pronto a colpire e depositarsi ovunque. E lui che dice?
"Cara, c'è qualcuno per te"
Al che lei intraprende una battaglia a colpi di piumino tecnologico. Il tutto mentre lui continua a guardare la tv sul divano.
Ora.
Mio caro, appurato che la polvere deve essere questione femminile mentre tu ti godi la tv, non ti lamentare se la prossima volta che il postino o, meglio, il ragazzo dell'acqua suona alla porta me ne vado con lui



Seconda situazione
- Gruppo di amiche che discute sulla difficoltà di lettura dei test di gravidanza, fino a quandi una tira fuori quello rivoluzionario che non solo ti dice chiaro e tondo se sei o meno incinta, ma pure da quando.
Non so voi, ma in genere, per quanto scombussolate da ormoni impazziti e visioni di pappe e pannolini, le donne riescono a distinguere segni basilari come lineette, più, meno e pure faccine sorridenti (ca**o ridi?) E magari non smaniano di vederlo lì scritto chiaro e tondo. Poi soprattutto, perchè diamine programmarlo nell'intervallo pubblicitario prima dei Simpson? Le future puerpere sono tutte fan dei cartoni? Vi assicuro che tra il pubblico maschile di tardoadolescenti tipico del programma (e con tardoadolescenti intendo dai 25 in su) questo spot ha lo stesso effetto di un buono sconto per una vasectomia.

Terza situazione
- Uno spot su un detergente intimo in cui parlano due rubinetti. Si lamentano dell'assenza della proprietaria del bidet. E non aggiungo altro.

Quarta situazione
- Parigi, lei attende lui su una magnifica Mercedes decappottabile. Lui esce da un portone e si mette al volante della sua auto dall'aspetto vintage (mi si perdoni il non riuscire ad identificarne marca e modello, una Porsche?).
La musichetta di Un uomo, una donna.
Lei lo segue.
E lo tampona.
E si dispone languida sul sedile mostrando il collant di pizzo.
Claim: Una storia inizia, ad un certo punto.

Certo, provate a tamponare un tizio per rimorchiarlo, e se siete fortunate la storia inizia sì, ma con il vostro avvocato.

martedì 12 ottobre 2010

Trenitalia stories

Un post al volo per ribadire la mia esistenza. Ci sono, son viva, ma prima di uscire dal mio circolo di non morti o Diversamente vivi (minispot promozionale - andateci! alla Mole! proprio dentro, non sotto!, fino al 9 gennaio - fine minispot) ci vorrà ancora un po'.

In questo ultimo anno ho viaggiato in treno in svariate occasioni e per svariati motivi in genere su distanze medio lunghe, sopra le tre ore più o meno, e grazie a Trenitalia-Ferrovie dello Stato, chiamatelo come volete, anche con qualche surplus orario non previsto. La cosa mi ha permesso di entrare in contatto con varia umanità, dandomi lo spunto per una nuova rubrica e si inizia con due segnalazioni.

Il treno:
Regionale - da Savona a Ventimiglia - 01/10/2010

Marito: Da dove arriva questo treno?
Moglie: Dalla località dove Manzoni ha ambientato i Promessi sposi: Recco


Il treno:
Eurostarcity Frecciabianca - da Verona a Milano - 11/10/2010

Seduta davanti a me una ragazza più o meno mia coetanea legge alcune riviste. Tra un abbiocco e l'altro sbircio la prima rivista: Curarsi mangiando, speciale di Riza Psicosomatica. Normale, un po' fricchettona per i miei gusti.
Seconda rivista: Armi magazine di Ottobre. Anomala, visto il personaggio, con quel maglioncino mi avrebbe convinto di più Rakam.
Il picco di surrealità (e raccapriccio) si raggiunge con la terza rivista: uno speciale di Caccia a palla dedicato al capriolo. L'apparato iconografico è inquietante, ma affascinata come la vittima di un cobra non riesco a staccare lo sguardo: dettagli su caprioli colpiti in vari punti, istruzioni per costruire trofei con le corna, istruzioni per l'eviscerazione. Agghiacciante. Cerco di riaddommertarmi e non sognare Bambi.

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