martedì 19 ottobre 2010

E gli spot per le donne

Si è molto parlato ultimamente della mercificazione del corpo delle donne e il suo uso sconsiderato in pubblicità a beneficio degli ormoni maschili.

Approfitto però della finestra del mio blog per manifestare il mio fastidio profondo per alcuni spot destinati alle donne. Che non offendono nessuno in senso stretto, ma che mi sembrano soprattutto cretini.

Prima situazione
-Lui e lei romanticamente accoccolati sul divano. Suonano alla porta. Lui cavallerescamente si alza e va ad aprire.
E fin qui.
Alla porta c'è una specie di blob grigiastro e polveroso con tanto di valigia, pronto a colpire e depositarsi ovunque. E lui che dice?
"Cara, c'è qualcuno per te"
Al che lei intraprende una battaglia a colpi di piumino tecnologico. Il tutto mentre lui continua a guardare la tv sul divano.
Ora.
Mio caro, appurato che la polvere deve essere questione femminile mentre tu ti godi la tv, non ti lamentare se la prossima volta che il postino o, meglio, il ragazzo dell'acqua suona alla porta me ne vado con lui



Seconda situazione
- Gruppo di amiche che discute sulla difficoltà di lettura dei test di gravidanza, fino a quandi una tira fuori quello rivoluzionario che non solo ti dice chiaro e tondo se sei o meno incinta, ma pure da quando.
Non so voi, ma in genere, per quanto scombussolate da ormoni impazziti e visioni di pappe e pannolini, le donne riescono a distinguere segni basilari come lineette, più, meno e pure faccine sorridenti (ca**o ridi?) E magari non smaniano di vederlo lì scritto chiaro e tondo. Poi soprattutto, perchè diamine programmarlo nell'intervallo pubblicitario prima dei Simpson? Le future puerpere sono tutte fan dei cartoni? Vi assicuro che tra il pubblico maschile di tardoadolescenti tipico del programma (e con tardoadolescenti intendo dai 25 in su) questo spot ha lo stesso effetto di un buono sconto per una vasectomia.

Terza situazione
- Uno spot su un detergente intimo in cui parlano due rubinetti. Si lamentano dell'assenza della proprietaria del bidet. E non aggiungo altro.

Quarta situazione
- Parigi, lei attende lui su una magnifica Mercedes decappottabile. Lui esce da un portone e si mette al volante della sua auto dall'aspetto vintage (mi si perdoni il non riuscire ad identificarne marca e modello, una Porsche?).
La musichetta di Un uomo, una donna.
Lei lo segue.
E lo tampona.
E si dispone languida sul sedile mostrando il collant di pizzo.
Claim: Una storia inizia, ad un certo punto.

Certo, provate a tamponare un tizio per rimorchiarlo, e se siete fortunate la storia inizia sì, ma con il vostro avvocato.

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