domenica 13 marzo 2011

Un'altra mobilità è possibile - diamo i numeri

Settimane di stravolgimenti nelle mie abitudini torinesi.

Il primo: dal 6 marzo ha aperto la nuova tratta della Metro - 6 fermate 6 fino al Lingotto.

Dopo anni di gimkane attorno ai cantieri, che hanno reso l'innocuo percorso Porta Nuova - Casa un'odissea, raddoppiando i tempi di percorrenza fino a punte da esodo vacanziero di un'ora un quarto invece di una canonica mezz'oretta di traffico poco scorrevole.

Attuale situazione: 6-7 minuti per le 4 fermate che mi separano dalla metro e 7 minuti per arrivare a Porta Nuova. Credetemi - la mia vita è cambiata.

Sitazione paradisiaca* da cui deriva il secondo: dopo lunga titubanza - dovuta a una conoscenza diretta della gestione del sistema e un desiderio di boicottaggio dovuto alla totale assenza di stazioni nella mia zona - ho fatto la tessera del bikesharing.

*Postilla necessaria: se ci metto 7 minuti ad arrivare a Porta Nuova, ma poi mi tocca aspettare 25 minuti il 61 o il 68 per andare in università la situazione va a schifio - il che mi porta alla decisione di cui sopra.

Stazioni (in centro) ce ne sono - bici (in genere) pure - pedalare fa bene alla linea. 8 minuti da Università a Porta Nuova (semafori e rischio investimento pedoni in via Lagrange compresi) valgono l'esperimento.

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