venerdì 28 novembre 2008
sabato 22 novembre 2008
Massimo Volume @ Hiroshima Mon Amour
Era da luglio che l'aspettavi. Dalla prima data della reunion, sotto il cielo grigio che annunciava il diluvio e nel fango della Pellerina, al Traffic Festival.
Ieri sera alla fine sono tornati. I Massimo Volume all'Hiroshima.
Arrivi ridicolmente in anticipo, per piazzarti sotto il palco. Leggi la scaletta, a terra vicino alle chitarre di Stefano.
Atto definitivo
Il primo dio
La notte dell'11 ottobre
...
e già sorridi e te le suoni nella testa.
A Torino c'è un vento cattivo, fuori. Apre la porta a fianco del palco e fa volare i tendoni neri, e sembra quasi un film di Epstein.
Alle 11, vedi Emidio accanto al palco che lentamente arrotola le maniche della camicia rossa e sai che sta per cominciare.
Poi ci sono solo il basso di Emidio, le chitarre di Egle e il ritmo di Vittoria, così vicini che quasi ti imbarazza. Pensi che queste parole e questa musica dovrebbero essere ascoltate da tutti prima o poi. Pensi che sono così bravi che meriterebbero palasport, stadi e folle ai loro concerti. Invece sono qui all'HMA, e tu riesci a sentire le assi del palco scricchiolare sotto i loro passi.
Poi è Manhattan di notte e te ne vai a casa.
giovedì 13 novembre 2008
Giorni obliqui
Sarà che ti tocca camminare raso ai muri per evitare la pioggia.
Sarà che, finalmente, ha iniziato a fare freddo.
Sarà che Torino è entrata nel suo momento migliore, luci d'artista, bar confortevoli, montagne con la prima neve.
Sarà che nelle vetrine è Natale.
Sarà che cerchi di farti entrare in testa un'idea, mentre preferisci di gran lunga crogiolarti in un'illusione.
Sarà che vorresti tenere per te una porta sempre aperta.
Sarà che vorresti, invece, un po' di struttura.
Sarà che gli altri sembrano sapere qualcosa che tu non sai.
Sarà.
L'importante è che essere continui a coniugarsi al futuro.
Sarà che, finalmente, ha iniziato a fare freddo.
Sarà che Torino è entrata nel suo momento migliore, luci d'artista, bar confortevoli, montagne con la prima neve.
Sarà che nelle vetrine è Natale.
Sarà che cerchi di farti entrare in testa un'idea, mentre preferisci di gran lunga crogiolarti in un'illusione.
Sarà che vorresti tenere per te una porta sempre aperta.
Sarà che vorresti, invece, un po' di struttura.
Sarà che gli altri sembrano sapere qualcosa che tu non sai.
Sarà.
L'importante è che essere continui a coniugarsi al futuro.
venerdì 7 novembre 2008
Ma torniamo a noi...
Questa settimana offre in città numerose occasioni di svago...
Io per cominciare sono andata a sentire Paolo Benvegnù all'Hiroshima, ed è stato un concerto notevole. La distanza è la mia canzone dell'estate (insieme a tutti i Massimo volume, ma questa è un'altra storia)...
La serata è stata preceduta dalla visita inaugurale ad Artissima. Che mi porta sempre a fare riflessioni di notevole profondità, ma andiamo con ordine:
1) Io e la Anto arriviamo con una elegante ora di ritardo, ma questo non impedisce di trovare la solita ressa da inaugurazione nonostante per i comuni mortali non ci fosse nemmeno una tartina e l'unica bevanda avvistata sia stata Ferrarelle (sic!) in mini bottiglie.
2) Il Lingotto era una specie di giungla tropicale per umidità e temperatura.
3) i corridoi sono angusti rispetto agli spazi espositivi, per cui dopo 5 minuti hai già perso l'orientamento e ti aspetti di incrociare il Minotauro dietro ogni angolo.
4) A volte sarebbe meglio incontrare il Minotauro perchè la folla presente si divide tra:
- persone normali, in genere impiegati della Fuffa in libera uscita;
- Vippume vario torinese e non (spotted Kristina Ti con delle scarpe bicolor bellisssime);
- gli artisti e gli aspiranti tali: divisa d'ordinanza tra le categorie boho-chic e iosonoriginale, immancabili Rayban Wayfarer
(basta! già a Venezia era un'invasione), un sacco di borse Freitag (che in realtà invidio)
- i galleristi: sono la versione più vecchia dei precedenti a cui i soldi non hanno regalato buongusto
- le madame over 90 della Torino bene, immancabili
5) le opere: con sollievo leggo che ad Artissima c'è un sacco di roba che può venir via per meno di 500,000 euro, meno male, pensavo di non riuscire a comprare nulla. Quello che non capisco mai in questi casi sono l'elevato numero di installazioni di cui mi sfugge completamente il senso, se non l'autoreferenzialità delle stesse.
Le cose migliori che ho visto sono sempre nell'ambito della fotografia o della pittura. Sono decisamente out of date, signore mie...
Il weekend ci attende con la notte delle Arti contemporanee, l'inaugurazione di Luci d'Artista, e al solito tante altre cose...
Io per cominciare sono andata a sentire Paolo Benvegnù all'Hiroshima, ed è stato un concerto notevole. La distanza è la mia canzone dell'estate (insieme a tutti i Massimo volume, ma questa è un'altra storia)...
La serata è stata preceduta dalla visita inaugurale ad Artissima. Che mi porta sempre a fare riflessioni di notevole profondità, ma andiamo con ordine:
1) Io e la Anto arriviamo con una elegante ora di ritardo, ma questo non impedisce di trovare la solita ressa da inaugurazione nonostante per i comuni mortali non ci fosse nemmeno una tartina e l'unica bevanda avvistata sia stata Ferrarelle (sic!) in mini bottiglie.
2) Il Lingotto era una specie di giungla tropicale per umidità e temperatura.
3) i corridoi sono angusti rispetto agli spazi espositivi, per cui dopo 5 minuti hai già perso l'orientamento e ti aspetti di incrociare il Minotauro dietro ogni angolo.
4) A volte sarebbe meglio incontrare il Minotauro perchè la folla presente si divide tra:
- persone normali, in genere impiegati della Fuffa in libera uscita;
- Vippume vario torinese e non (spotted Kristina Ti con delle scarpe bicolor bellisssime);
- gli artisti e gli aspiranti tali: divisa d'ordinanza tra le categorie boho-chic e iosonoriginale, immancabili Rayban Wayfarer
(basta! già a Venezia era un'invasione), un sacco di borse Freitag (che in realtà invidio)
- i galleristi: sono la versione più vecchia dei precedenti a cui i soldi non hanno regalato buongusto
- le madame over 90 della Torino bene, immancabili
5) le opere: con sollievo leggo che ad Artissima c'è un sacco di roba che può venir via per meno di 500,000 euro, meno male, pensavo di non riuscire a comprare nulla. Quello che non capisco mai in questi casi sono l'elevato numero di installazioni di cui mi sfugge completamente il senso, se non l'autoreferenzialità delle stesse.
Le cose migliori che ho visto sono sempre nell'ambito della fotografia o della pittura. Sono decisamente out of date, signore mie...
Il weekend ci attende con la notte delle Arti contemporanee, l'inaugurazione di Luci d'Artista, e al solito tante altre cose...
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